il post di addio a wordpress

addio, wordpress.

da ieri sono qui.

ultimamente

Mi succedono cose come questa, o questa.

Fino a venerdì mattina sono a Bologna perché giovedì sera facciamo questo, e venerdì sera vorrei andare a Siena a vedere quei ragazzi, ma sono in giro da venerdì scorso e poi sabato pomeriggio suoniamo a Cesena e forse mia mamma ha ragione e nel frattempo sto troppo su questo sito e su quest’altro (e su quest’altro) e poi c’è questo e questo e quest’altro, simone, perché non fai un sito dove tieni insieme tutte le tue cose?

Il sito dove tengo insieme tutte le mie cose, ultimamente, è uno scatolone di cartone con dentro il clarinetto e lo xylofono e un po’ di vestiti e il mangiare della nonna, nel sedile del passeggero, vuoto.

se non sono qui, sono lì.

ma che ragazzo impegnato.

giovedì 10 (stasera) suono con gli Spartiti per Scutari a Modena (Festa del PD, ore 21).

venerdì 11 (domani) suono con gli Spartiti per Scutari a Forlì (piazzetta della Misura, ore 21).

sabato e domenica suono con i fefefè a Mantova, per strada (c’è il Festivaletteratura).

lunedì 14 facciamo angolo T al Magazzino Parallelo, a Cesena.

nel frattempo, stiamo anche organizzando un festival musica/arte/letteratura alla Casa del Cuculo (sarà il 25-26-27 settembre).

settembre
ci porterà via
con sè

uno a uno

Salve, sono Vasco Rossi

Salve, sono Vasco Rossi

Domanda: “Com’è stato il concerto l’altra sera?”
Risposta:

Il cantante dei Get Up Kids ha un serpente enorme tatuato sull’avambraccio, e quindi merita tutto il nostro rispetto. Continua a leggere

kind of kelly blue

wynton canaglia kelly

wynton canaglia kelly

Salve, mi chiamo Jimmy Cobb, chiamatemi Jimmy. Non ho mai saputo tirare fuori una nota da un pianoforte, colpa delle dita ciccione. Però l’introduzione di Blue in Green me la sono fatta insegnare: alle feste, se ho bevuto, la suono ancora. Suono la batteria in Kind of Blue, che è un po’ il disco della settimana visto che lunedì prossimo compirà 50 anni. Mezzo secolo. Mezzo secolo fa avevo trent’anni e mezzo e non sapevo suonare il pianoforte, ma nessuno si è mai interessato alla faccenda, anche perché sono sempre stato un batterista. E poi c’erano già troppi pianisti in quello studio d’incisione. Uno era addirittura bianco. Continua a leggere

kind of bob

salve, sono Woody Guthrie

salve, sono Woody Guthrie

Non c’è  molto altro da sapere: domani sera Steve Wynn suona solo pezzi di Bob Dylan all’Hana-Bi di Marina di Ravenna, gratis. Alle 21.30, in collaborazione con Strade Blu. Unica data europea. Unica. Data. Europea. Una roba talmente grossa da farci dimenticare per un giorno che questa è la Settimana di Kind of Blue (Kind of Strade Blu sarebbe stato un bel titolo). Steve Wynn è quello dei Dream Syndicate. Io non so nulla di codesto Steve Wynn: sono un ragazzetto di 11 anni (in realtà ne ho 14), sono nero e suono la chitarra in un salotto buono. Mi chiamo Woody Guthrie, salve. Credo di avere un serio problema di Bob Dylan. Ah, le cover di Bob Dylan.

Just like a woman, se non sei Bob Dylan, devi essere una donna per poterla cantare. Tipo Charlotte Gainsbourg (colonna sonora di I’m not there, insieme ai Calexico. Ah, i Calexico).

The times are a-changin’ (Tracy Chapman). Uno pensa che sia un pezzo abusato. Poi un bel giorno la canta Tracy Chapman, e a ogni fine di strofa la gente si spalanca di gratitudine. E’ commovente. A un certo punto sbaglia anche un accordo, le trema la voce, don’t criticize what you can’t understand, quattro dita di pelle d’oca.

Ballad of a thin man (almeno quattro). Le versioni dei Kula Shaker e di Stephen Malkmus sono magniloquenti. Sorprendono soprattutto i primi: sezione di fiati, delay sulla voce, coretti. Un arrangiamento che sembra Phil Spector, e lui strilla come un falco. La versione dei Grateful Dead è, come dire, lisergica (che te lo dico a fare. Molto bello tra l’altro il titolo del disco dei Deads che suonano Dylan: Postcards from the hanging, cartoline dall’impiccagione). Tenebrosa la versione di Willard Grant, con un crescendo strappabudella (Strade Blu e l’Hana Bi sanno bene di chi sto parlando. Io, no). Curiosità: la Ballata dell’Uomo Magro (beccati questa, Samuel Taylor Coleridge) esiste pure in versione electropop anni ’80: loro si chiamano The Sports, con un nome del genere dove pensate di andare? Quella volta lì del documentario di Scorsese con lui spappolato e la gente che gli grida di tornarsene a casa è l’esecuzione definitiva di questo pezzo.

Boots of spanish leather (Anthony Da Costa) Questo è un newyorkese di 18 anni (diciotto) che ha registrato 8 dischi (otto) con la chitarrina e il Mac. Ha gli occhiali, e una voce portentosa. E’ robetta frocissima, ma questo pezzo lo fa meglio lui di Bob Dylan. Poi non dite che non lo sapevate.

When the ship comes in (Marcus Carl Franklin). MC Franklin è il ragazzetto di 11 anni (in realtà ne ha 14) che nel film I’m not there fa la parte di Woody Guthrie, cioè di Bob Dylan: un barbone bambino nero con la chitarra sul treno e poi sul divano buono di un salotto buono a cantargliela in faccia a questi quaccheri, la barca attraccherà e vi farà un mazzo così. Esiste pure una versione caciarona da pub irlandese: loro si chiamano Clancy Brothers, e questa poteva venirgli meglio. Barboni 1, Beoni 0.

All allong the watchtower (Jimi Hendrix). L’unico difetto di Bob Dylan, probabilmente, è il suo minuscolo pene. Poi un giorno arriva Jimi (questa canzone è talmente abusata che non posso evitare di dire idiozie. Dunque, taccio. Cercatela cantata da Eddie Vedder, lasciate perdere U2 e Neil Young). Uguale per Like a Rolling Stone: i Rolling Stones l’hanno coverizzata benissimo, che te lo dico a fare.

Leopard-skin pill-box hat (Beck) Divertente, ignorantona, basso distorto e battiti di mani. C’è da dire che la voce di Bob Dylan, mannaggia alla voce di Bob Dylan, la voce di Bob Dylan è quella giusta se si tratta di cantare blues svelti e incarogniti (tipo la metà dei pezzi di Bringing it all back home), e insomma l’originale sarà sempre meglio. Anzi: meglio ancora la versione slabbrata dal vivo (Bootleg Series 4? Vado a memoria).

Ho detto “l’originale sarà sempre meglio”? Avrei potuto dirlo sempre, in effetti. Ma lo sappiamo tutti. Lo sa anche Steve, cosa credi. E’ che l’originale, purtroppo, si è schiantato con la moto 43 anni fa, e da allora c’è un sosia inconcepibile che suona la tastierina e storpia le canzoni. Almeno Steve Wynn suona la chitarra, e sa fare a cantare. Suona la chitarra Steve Wynn, vero? Ci vediamo stasera. Sapevàtelo: questo è il concerto dell’estate. Ed è gratis! Unica data europea! Ma che bazze hanno a Marina? Info: 3332097141 | bronsonproduzioni.com.

(che nerd)

(poi uno si chiede perché)

Nella stanza di là c’è il mio preferito tra i miei amici chitarristi che suona insieme al mio preferito tra i miei amici suonatori di oud, e di amici suonatori di oud ne ho uno solo: si chiama Marco, parla poco e una volta è stato in India e adesso è di là che suona con il mio amico Giulio, ho tanti amici chitarristi, ma Giulio è il mio preferito, dorme nella stanza di là e ci costruisce pure le chitarre.
Di sotto, nel salone, Marcello suona il violino.
“Marci, cosa fai?”.
“Studio”.
“E dopo?”.
“Dopo vengo su che devo finire un quadro”.

Poi uno mi chiede perché ho deciso di venire a stare al Cuculo.

Oggi si è parlato anche di scopettoni del cesso troppo sporchi, di ghiaia da rastrellare e di soldi che non ci sono mai; ma tanto i soldi non c’erano mai nemmeno prima, per la ghiaia basta fare i turni e la merda è dappertutto.
Tanto vale.

l’ascia di Pete

[la foto è qui]

I vecchi spaccano. Nella fattispecie: Pete Seeger ci ammazza a tutti.

Salve, mi chiamo Bob Dylan. Fumo un sacco di paglie e mangio un sacco di anfetamine, ho 23 anni e vengo dal Minnesota. Qua sta succedendo qualcosa e tu non hai idea di che roba sia: non è vero, signor Jones? Io adesso monto sul retro di quel camion dell’uva, giro la manopola del volume fino a dieci e giro la manopola dei bassi fino a 10 e giro la manopola del gain fino a 10 e suono Like a Rolling Stone davanti ai pastori di vacche del Rhode Island, sai quanto me ne frega. Oh, ce l’hai una paglia?

No, Tom Morello non fuma. Suona la chitarra elettrica nei Rage Against The Machine e quando fa un assolo sembrano le sirene della polizia. Ho anche la chitarra classica, dice Tom. Sopra ci ho disegnato una stella e ci ho scritto la frase Whatever it takes, ovvero: Qualsiasi cosa ci voglia. A qualunque costo. Costi quel che costi. Non ci sono santi. E una stella, sotto. C’ero anch’io questo fine settimana al cinquantesimo anniversario del Newport Folk Festival. Con la chitarra classica. No, non ce l’ho una paglia.

Pete Seeger ha fatto 90 anni a maggio e figurarsi se la smette di suonare il banjo: il Festival di Newport se l’è inventato lui, questa terra è la sua terra. La scherzosa mitologia degli accampamenti di boscaioli nel Rhode Island comprende singolari creature, alle quali, sicuramente, nessuno ha mai creduto. Una di queste creature è l’Axehandle Hound: ha la testa a forma di ascia, il corpo a forma di manico d’ascia, le zampe rattrappite, e si nutre esclusivamente di manici d’ascia. L’ascia di Pete Seeger dovrebbero metterla in un museo.

La storia è così: nel 1965 Bob Dylan va a suonare Paranoid alla festa della parrocchia, e le vecchiette della parrocchia iniziano a vomitarsi addosso la torta di mirtilli. Allora arriva un boscaiolo con in mano un’ascia. E’ Pete Seeger, gli piace suonare il banjo. Dopo le dieci di sera non vuole vedere in giro bottiglie di vetro. A mezzanotte e un minuto chiama gli sbirri. Ha in mano un’ascia. Sopra al ribaltabile del camion dell’uva Napoleone Straccione canta e non si capisce niente, c’è troppa chitarra: una volta ti vestivi carina e mi offrivi le paglie volentieri, e adesso come ti senti a essere a una pietra su cui non cresce la muffa?

Sceriffo, faccia qualcosa. Non sono lo sceriffo, sono il boscaiolo (ho scritto una canzone su questa mia condizione, la vuoi sentire? Aspetta, accordo il banjo. Dov’è la E Street Band quando serve?). Taglia quel cavo, Pete. Taglia quel cavo.

L’angioletto sulla spalla destra di Pete Seeger è  l’unico angioletto della storia degli angioletti a dare consigli distruttivi: Taglia quel cavo, dice l’angioletto. Questa è la musica del Satanasso: non dare retta a quella specie di statuetta del Milan che hai sulla spalla sinistra. Non fidarti di un milanista, Pete. Non fidarti del rock n’ roll. Taglia quel cavo. Napoleone Straccione continua a dire che nella fattoria di Maggie non ci vuole lavorare più. Taglia, Pete, taglia. Stronc.

(buio)

L’ascia di Pete Seeger è un po’ il rasoio di Ockham.

(buio)

Il Festival di Newport è iniziato prima di Woodstock (1959 contro 1969) ed è finito dopo: il quarantennale di Woodstock è saltato perché non ci arrivavano con i soldi, e invece l’altro giorno a Newport il vecchio con il banjo è salito sul palco insieme a un sacco di ragazzini (i Decemberists, i Low Anthem, quel gruppo con J. Tilman alla batteria che non mi ricordo mai come si chiamano, Tom Morello e la sua stella, Sam Fagiolo e tua sorella) e li ha ammazzati tutti. Metaforicamente, naturalmente: Pete Seeger suona il banjo, mica l’ascia.

“Io lo so com’è  andata quella volta dell’ascia – ha detto dal palco Colin Meloy, il cantante dei Decemberists – Non è vero che Pete era già un vecchio quarant’anni fa e voleva far tacere Bob Dylan. E’ che nel 1965 gli amplificatori andavano a legna: Peter il boscaiolo-pacifista-suonatore-di-banjo è andato a far legna per gli amplificatori, ed era talmente entusiasta per quello che stava succedendo sul camion di uva che l’ascia gli è scivolata, ed è finita sul cavo”.

Sì, sì, è  andata proprio così.

[grazie, vegano di Brooklyn]

a scatola chiusa

salve, sono robert de niro.

salve, sono robert de niro.

Non so se avete notato. Continua a leggere

allora andiamo, eh.

domattina partiamo per la Sardegna.

qui c’è una pagina e mezzo di pdf.