uno a uno

Salve, sono Vasco Rossi

Salve, sono Vasco Rossi

Domanda: “Com’è stato il concerto l’altra sera?”
Risposta:

Il cantante dei Get Up Kids ha un serpente enorme tatuato sull’avambraccio, e quindi merita tutto il nostro rispetto. Io non lo so come vada ai concerti di Bruce Springsteen, so che sicuramente succede ai concerti di Vasco, e probabilmente pure a quelli di Gigi D’Alessio: l’esultanza collettiva, la squarciagola sguaiata su ogni parola di ogni strofa, i sinceri applausi di ringraziamento per aver avuto il coraggio di suonare davanti a tutti quella canzone che dai, lo sappiamo benissimo, l’hai scritta solo per me, che cosa c’entra tutta questa gente? Poi guardi la gente intorno, e la gente intorno è uguale a te, e per la prima volta nella vita senti il peso dell’omologazione come una copertina tiepidina che ti tiene caldino, oh, mammina, mica come la glaciale condanna alla semplificazione da cui provi a sgusciare ogni giorno: “io non sono come quelli come me”. Sì, invece: siamo l’insopportabile popolino alternativoide sfottuto dai due lati: snob fighetti secondo la maggioranza degli ascoltatori casuali di musica, poser arrivisti per quei pochi che ne sanno più di noi e i Get Up Kids non li ascoltano mica, perché i Get Up Kids sono un po’ i Gigi D’Alessio dell’indie-rock, i Vasco Rossi dell’emo, eccetera. C’è stato un tempo in cui la parola “emo” non faceva venire voglia di mettere mano alla pistola (non subito, quantomeno).
“Da restare senza voce. Out of reach meglio di Albachiara” (dietnam su Twitter). Non ho idea di chi sia, questo dietnam. Su Twitter mi succede spesso. Un altro che non conosco, BaroneBarra, ha cambiato la sua immagine personale e ci ha messo la copertina di Something to write home about dei Get Up Kids. Poi ha scritto, in terza persona: “da ieri sera è un uomo migliore. vi lovva”. Dove “vi lovva” sta per “vi ama”, in inglese storpiato. Molto giovane. Lo capisco. Non sa quanto lo capisco. Cioè, lo sa. E’ da questo che riconosci un grande gruppo: sconosciuti che godono in coro. Ognuno per sé, e l’avambraccio del serpente per tutti. Accendini al cielo.
Stasera suonano i Coldplay a Udine. C’è gente che ha dovuto scegliere tra i Get Up Kids e i Coldplay perché non aveva abbastanza soldi, e sicuramente i Coldplay chiuderanno il concerto con Fix You sovrastata dalla voce della gente, e la gente si guarderà nei suoi milioni di occhi e si riconoscerà: sei uguale a me, viene da piangere anche a te. Chris Martin ha scritto Fix You per consolare Gwyneth Paltrow, sfatta dal lutto per suo padre. “Chi se ne frega – avrà pensato la gente – Fix You è mia. Sì, anche se è sputtanata. Sì, anche se piace alle ragazzine”.
Una definizione molto citata quando si parla di Sigur Ros è “il suono di Dio che versa lacrime d’oro in Paradiso”. E’ come riemergere da sabbie mobili fatte con il miele, si fa una gran fatica e si rimane sporchi e dolcissimi. “Piaciuto il concerto ieri sera, eh? Si vede. Hai una faccia”. Certo che si vede. Certo che mi è piaciuto. Mi sono emozionato come davanti a un film dove la gente si bacia, o come dentro a una cucina dove la gente si bacia sul divano, o come a un concerto dei Take That se sei femmina adolescente nel ’94. Non mi capitava da quella volta che sono andato a vedere Bright Eyes a Milano in treno, da solo. No, non è vero: mi è successo anche per i Pearl Jam a Bologna. E per Ben Harper. Magari i Pearl Jam e Ben Harper li conoscono tutti, e invece Something to write home about dei Get Up Kids lo conosce meno gente di quanta potrebbe. Conosciàtelo.
Una volta ho venduto piadine fuori da un concerto dei REM. Notavo che tutti i fan dei REM sono bellissimi: le ragazze, ma pure i ragazzi. Anche i fan dei Get Up Kids sono bellissimi, e i bruttoni metallari che li prenderanno per il culo perché in quella musica non ci sono abbastanza assoli, beh, possono pure tornarsene nei loro boschi. L’estate è finita, è stata un’estate di merda ed è stata chiusa dal concerto dell’estate. Uno a uno. Uno settembre.

(la foto viene da qui)

(qui c’è il video della prima canzone del concerto, che è anche la prima canzone del disco. senti come cantiamo bene)

5 Comments

  1. Posted 31 agosto 2009 at 10:53 | Permalink | Rispondi

    dietnam è un mona che apprezza molto questo post!

  2. mellie
    Posted 3 settembre 2009 at 07:33 | Permalink | Rispondi

    ho linkato il tuo blog, se non è un problema.

    ciao,
    elena.

  3. silkeyfoot
    Posted 3 settembre 2009 at 10:26 | Permalink | Rispondi

    ahah, ma che minaccia.
    è che avevo visto qualcosa.mondadori.it nel tuo IP, e mi dicevo: dai che ho trovato la bazza della vita!
    :)

    grazie.

    (anch’io ho il piumino nelle foto del liceo. è terribile)

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